"Happy new year
May we all have a vision now and then
Of a world where every neighbour is a friend
Happy new year
Happy new year
May we all have our hopes, our will to try
If we don't we might as well lay down and die"
You and I."
Happy New Year -ABBA-
Un libro corale totalmente al femminile sul tema della maternità , argomento sempre purtroppo molto attuale, soprattutto quando si immagina, come in questo caso, un paese in cui il diritto all'aborto è negato, così come quello alla gestazione per altri e all'adozione per single o coppie gay. Fiction inquietantemente reale, un libro che fa riflettere e preoccupare ma che tiene aperta la porta della speranza.
Bel romanzo d'esordio, devo dire che è stato un piacere leggerlo. Un libro sull'essere famiglia, un libro che racconta il lutto più atroce che ci sia in maniera nuova ma al contempo universale. La storia di questa famiglia senza nome viene raccontata da Ruol attraverso il ricordo degli oggetti e di quei piccoli gesti e "impronte" che ogni casa raccoglie. Scoperto grazie al podcast "Copertina", colpevole di farmi spendere sempre un sacco di soldi in libri.
Opera prima di Michela Murgia, romanzo autobiografico nato come diario che l'autrice teneva sul suo blog, nel periodo in cui lavorava come telefonista per la famigerata multinazionale Kirby. Oltre a essere una denuncia al precariato e alle metodologie usate da quel sistema di vendita fa riflettere su cosa si è disposti a fare per denaro e lo fa con un'ironia di cui solo lei era regina. Ho riso davvero tantissimo e anche stravolta devo dire "GRAZIE MURGI".
Romanzo scambiato su Acciobooks con poco entusiasmo, si è invece rivelato molto interessante e ben scritto.
Un pomeriggio, Carolina riceve una email dal suo compagno che contiene una serie di password e di istruzioni pratiche in caso venisse a mancare improvvisamente. Da principio si preoccupa, poi però si innervosisce - è tipico di Aksel comunicare in modo asciutto e privo di tatto. La mail finisce così: «Speriamo per il meglio!».
Cinque mesi dopo, Aksel è morto.
La sofferenza, la mancanza e la fatica di riprendere in mano la propria vita, raccontata in maniera asciutta e vera.
Una bellissima scoperta
Fa molto discutere questa giovane scrittrice irlandese, ma di certo il suo talento non si discute. Quarto romanzo per quanto mi riguarda quello più riuscito.
Ci leggo una evoluzione, una crescita e una interessante diversità : le voci dei due protagonisti sono maschili e tra le tante caratteristiche positive, la riuscita messa in scena delle loro fragilità .
Peter, avvocato e di 32 anni e Ivan, giovane promessa degli scacchi, cercano di mettere insieme i pezzi della loro vita a seguito della morte del padre.
Non mancano di certo le sue radicate idee politiche e una infarinata di sesso.
Certo, il finale alla volemossebene, stride un pò, ma glielo perdoniamo.
Lo abbiamo ascoltato e abbiamo scoperto di non poter fare più a meno della voce e dell'interpretazione di Paolo Nori.
Abbiamo conosciuto un grande poeta (Raffaello Baldini) ma anche abbiamo riso molto perché la voce dell'autore è coinvolgente, divertente e ti fa innamorare di tutti gli argomenti che tratta. Siano essi letteratura russa o poeti italiani.
Ne scegliamo una, di poesie di Baldini, dolce e meravigliosa.
In due.   Lo dico sempre anch’io, in due è il massimo, | per stare insieme, se vuoi stare insieme, in dieci, in venti, | come fai a stare insieme? | la gente invece gli piace d’essere in tanti, | «Eravamo una trentina, | senza contare i bambini», e sono contenti, | «Stiamo insieme», | che non vuol dir niente, starai attaccato, non insieme, | più siete e peggio è, | stare insieme è un’altra cosa, non te n’accorgi? | no, non se n’accorgono, | per loro, essere in pochi è come non esserci, loro | hanno bisogno d’essere in molti, in cento, in mille, | in diecimila, in centomila, | che io, ci sono stato anch’io, | per San Martino, alla festa della Pieve, | mangiare, bere, canti, ridi, urli, | perché devi urlare, è tutto un urlÃo, | se no non ti senti, e per loro è allegria, | che era un casino, e io là zitto in mezzo, | cosa vuoi che dica, mi pareva, ma davvero, | d’essere solo, || invece in due, tu e lei, la sera, in casa, | a un certo momento spegni la televisione, | chiacchieri un po’, lei va di là , torna, | sorpresa! due gelati, | vuoi crema o cioccolato? | poi ogni tanto si esce, si va nei posti, | a mangiare fuori, al cinema, | il cinema è una roba, | come da bambini le favole, | si sta là tutti a sedere, zitti, incantati, | se ti viene delle volte da dir qualcosa, dietro | c’è sempre uno che protesta: ssst! silenzio! | poi Fine, si accendono le luci, | è come svegliarsi, ti alzi, e basta un niente, | che le tieni il cappotto, che se l’infila, | che la stringi, non molto, solo sentirla.