Ultimo mese dell'anno, ultime letture, poche ma importanti. Noi ora si va a scegliere il primo libro con cui iniziare il 2024, e voi?
La Di Pietrantonio affila sempre i suoi artigli nella carne. Fa male e fa bene, perché scrive da dio! Non siamo ai livelli dell'Arminuta perché quando scrivi un libro del genere poi ti devi confrontare con l'impossibile, però è sempre un piacere (e un dolore).
Bret, Bret, ho atteso a lungo un tuo nuovo romanzo e hai superato le aspettative. Ok, il mondo che racconti è sempre quello ma chi se ne importa, se lo fai così maledettamente bene. In una sorta di mokumentary ti prendi un po' gioco di tutti noi,,come sempre, ma sveli anche tanto di vero di te. Un libro di oltre 700 pagine che ti tiene invischiato e da cui fatichi a staccarti. Bravo.
Una delusione questo calamaro di Genovesi.
Pretenzioso, spocchioso e moraleggiante.
Lo abbiamo ascoltato in audiolibro e forse la cosa non ha aiutato ma ci è sembrato un romanzo per bambini, in cui viene spiegato cosa è giusto e cosa non lo è, in maniera ridicolmente semplicistica e ingenua.
Le intenzioni sono buone, ma il risultato troppo sentenzioso.
Un libro che aspettava lì da molto tempo e che avevo sicuramente sottovalutato. Una storia potentissima, vera, toccante; la voce di una madre che veglia la figlia che si sta sottoponendo a un operazione per il cambio di sesso raccontando le paure, i cambiamenti, i traguardi e le sconfitte di un genitore di fronte a ciò che non vorrebbe, che fatica a capire ma che sa che deve accettare. Una bellissima lettera d'amore.
Un grande ritorno anche quello Di Paul Auster che dopo un libro lunghissimo e molto impegnativo come 4321 ci regala una breve storia delicata e spiazzante, quella di Saymour Baumgartner, un settantenne che cerca di vivere la sua vita dopo la perdita della moglie. Un libro di grande maturità, il libro di un grandissimo autore.
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