Eccoci tornate più felici che mai dal Salone del Libro, con la valigia piena di storie e i piedi stanchi.
Come sempre siamo state molto bene anche perché Torino è una città magnifica. Abbiamo mangiato bene, dormito in un B&B fantastico e soprattutto eravamo circondate da libri, libri e ancora libri! Niente che ci faccia stare meglio.
Abbiamo fatto ottimi acquisti, scoperto autori nuovi e ascoltato interessanti presentazioni.
Uno di questi è senz'altro l'ultimo romanzo di Vanni Santoni "I fratelli Michelangelo", edito da Mondadori.
La presentazione del libro non è stata semplice da seguire a causa di una trama piuttosto fitta di personaggi e intrighi, ma Vanni sembra molto preparato e gode della stima di molti suoi colleghi.
Considerato uno dei libri più attesi del 2019 per la stazza annunciata di oltre seicento pagine, il romanzo segna il ritorno di Santoni al realismo, con un confronto con i modelli ottocenteschi e novecenteschi.
Vi si racconta la storia di un anziano padre, Antonio Michelangelo, personalità istrionica del Novecento italiano (dirigente all'Olivetti e all'ENI, scrittore, regista e incisore) che convoca i propri figli, avuti da donne diverse e oggi sparsi per il mondo, in una villa nelle montagne toscane. Da lì la vicenda racconta le vite dei fratelli in ambiti diversi (arte contemporanea, precariato dell'insegnamento, imprenditoria internazionale, sport e misticismo) ma anche, in controluce, quella di Antonio Michelangelo e del "secolo breve" da lui attraversato.
Secondo titolo che anticipiamo ma per il quale bisognerà aspettare martedì è l'attesissimo "Persone Normali" di Sally Rooney
edito da Einaudi. La scrittrice irlandese di cui si è parlato molto negli ultimi mesi per via dell’acclamato romanzo d’esordio "Parlarne tra amici" in cui scandagliava le relazioni d’amore e di potere partendo dalla storia tra una giovane donna e un uomo più grande, è tornata. Anche questa volta i protagonisti sono giovani – millennials – irlandesi proprio come la Rooney, che ha ventisette anni. E anche in questo romanzo l’autrice parla di relazioni: al centro, infatti, c’è una coppia, Connell e Marianne, e le varie fasi del loro legame, dal 2011 al 2015. Il primo romanzo, acclamato un po' da tutti, a noi aveva lasciato un po' indifferenti, speriamo che con questo riesca a convincerci maggiormente.
Consigliamo anche il romanzo dello scrittore francese Frédéric Beigbeder, edito da Bompiani, "Una vita senza fine"; un libro spensierato e ironico in cui lo scrittore francese racconta la ricerca dell’eterna giovinezza e la conquista dell’immortalità. Alla soglia dei cinquant'anni Frédéric si ritrova ossessionato dal pensiero della morte e comincia un lungo viaggio per capire come allungare e se possibile rendere immortale la sua vita e quella della sua famiglia.
Oggi una delle due, quella bionda, è a Londra e ha lasciato l’altra nel grigiume della piccola Sassuolo ad annoiarsi.
Noia che durerà solo fino a stasera però, perché FINALMENTE (e se ci fossero i tamburi li rulleremmo), è arrivata su Prime Video la seconda e attesissima stagione di FLEABAG, serie geniale scaturita dalla penna della meravigliosa Phoebe Waller-Bridge che la vede anche come protagonista. Irriverente, sagace, cinica e intelligente, la serie inglese è una vera perla, una delle proposte più originali e interessanti degli ultimi 10 anni. Se vi manca ancora la prima recuperatela alla svelta e fidatevi, davvero.
La seconda stagione è ambientata un anno dopo le vicende della prima e la protagonista, che sta ancora curando le vecchie ferite, si troverà ad affrontare "l'uomo del piano di sopra".
Oggi si torna anche al cinema, dopo settimane in cui i super eroi l'hanno fatta da padrone.
Esce infatti il nuovo atteso film di Pedro Almodovar, "Dolor y Gloria", interpretato dal suo attore/feticcio Antonio Banderas.
Si tratta forse del più autobiografico dei suoi film, e ultimo di una ideale trilogia (gli altri sono "La legge del desiderio" e "La mala educación") in cui il protagonista è un regista cinematografico e, in tutti e tre, le basi della narrazione sono il desiderio e la finzione cinematografica.
L'ultimo nostro consiglio di oggi riguarda una mostra, se così si può definire, che apre le porte oggi al MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna). Il titolo è Pensatevi liberi. Bologna Rock 1979. Bologna Rock (2 aprile 1979) è stato l’evento capace di radunare più di 6000 persone al Palasport della città per l’esibizione di 10 gruppi, sconosciuti o quasi, e può essere considerato il simbolo di una stagione su cui costruire una indagine più approfondita, per le implicazioni culturali, l’influenza e il ruolo socio-politico che ebbe Bologna tra il 1975 e il 1985 nella storia della cultura italiana, ma non solo. La mostra è quindi più una rilettura storica, per guardare il futuro, per riconfigurare e stimolare nuovi algoritmi di sviluppo della città proponendo un progetto ambizioso che con continuità guarda alle culture “alternative” come centro e linfa vitale della propria crescita.
Restiamo in tema di musica, anche se cambiamo genere, e dal rock ci spostiamo a un mix di Rhythm and blues, Jazz e Soul.
Lui si chiama Nick Waterhouse, ce lo ha fatto conoscere un nostro caro amico che ringraziamo per questo (grazie, Antonio!) e il pezzo è "I Feel An Urge Coming On" con cui oggi vi lasciamo: