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Thebloodyisland

Friday i'm in love


Non sembra neanche venerdì, arrivato quasi all'improvviso al termine di una settimana di molte feste e poco lavoro.

Settimana che ci ha visto accendere poco i nostri PC e dedicarci molto alla lettura. Non che sia un novità, vero, ma grazie a una pioggerella costante che ci ha accompagnato per giorni, abbiamo terminato libri bellissimi e altri ci prestiamo a comprare e iniziare.

Come ad esempio:

"Morire è un mestiere difficile" di Khaled Khalifa (Bompiani). Dopo "Elogio dell'Odio", torna lo scrittore siriano con un romanzo sempre ambientato nella sua terra. Il personaggio è Bulbul, ragazzino che ha appena perso il padre. L’ultima promessa che gli ha fatto è stata di seppellirlo accanto alla sorella nel suo paese natale, vicino ad Aleppo. Solo quattrocento chilometri, ma a separare le due città c’è un solco ben più profondo: Damasco infatti è sotto il controllo del regime di Assad, mentre Aleppo è nelle mani dei ribelli. Viaggiare dall’una all’altra con una salma si rivela presto un compito molto arduo, che Bulbul condivide con il fratello Huseyn e la sorella Fatima. Tra controlli, sbarramenti e minacce i tre ricostruiscono insieme il ricordo del padre e il loro legame, un appiglio di umanità tra i marosi della guerra.

"Doppio vetro" di Halldóra Thoroddsen (Iperborea). Dal doppio vetro delle sue finestre in un piccolo appartamento nel centro di Reykjavik, un'anziana donna osserva la vita da cui si sente ormai tagliata fuori. Vedova con figli che hanno da tempo preso la loro strada e nipoti ormai cresciuti e sempre più lontani, la sua esistenza subisce una scossa inaspettata con l'entrata in scena di un uomo. Attraverso le emozioni, i pensieri e le paure della protagonista, ci immergiamo in un'avventura sentimentale che raramente trova voce in letteratura.

"Un'altra occupazione" di Joshua Cohen (Codice Edizioni). Israele 2015. Veterani dell’ultima guerra di Gaza ad appena ventun anni, Yoav e Uri hanno terminato il servizio militare obbligatorio nelle forze militari israeliane. Durante il tradizionale anno di riposo decidono di trasferirsi a New York, dove cominciano a lavorare per un lontano cugino di Yoav: David King, ebreo, repubblicano per convenienza, orgoglioso patriota e titolare della ditta di traslochi. Il loro lavoro consiste principalmente nel buttare giù porte negli angoli più poveri del Bronx, di Brooklyn e del Queens, sbattere fuori di casa gli inquilini morosi e confiscarne i beni. Difficile insomma per Yoav e Uri evitare una sinistra sovrapposizione tra il passato in Israele e il presente nella Grande Mela. E quella che comincia come un’attività tutto sommato innocua, anche se stranamente familiare, si trasforma in una situazione carica di tensione, quando entra in scena un proprietario di casa in cerca di vendetta.

Il 2 maggio torna anche il nostro amato Stefano Benni, a cui diamo sempre il beneficio del dubbio e dedichiamo il tempo necessario.

In questo caso sarà poco perché si tratta di un racconto in versi di sole 80 pagine, "Dancing Paradiso" edito da Feltrinelli.

Dancing Paradiso è un locale notturno di una crudele metropoli, dove “non bisogna essere buoni per entrare / accettano anche le carogne / e qualche volta le fanno cambiare”. È in quel locale che un angelo custode – l’“angelo angelica” – tenta di far confluire i cinque protagonisti di questa narrazione in versi. Cinque creature della notte, senza un rifugio nel mondo, di cui a poco a poco, mentre si avvicina la serata al Dancing, scopriamo la storia grazie alle loro stesse parole. Assolo malinconici, struggenti, comici, crudeli, furibondi.

In TV niente di nuovo ma oggi vi consigliamo una chicca targata Netflix che ci sta appassionando molto, si tratta della serie antologica animata "Love, Death & Robots". Prodotta da David Fincher la serie è composta da 18 corti animati a computer/disegnati con stili molto diversi, di durata tra i 6 e i 17 minuti. Il filo conduttore dei vari episodi è la fantascienza (più o meno) e tratta temi come la violenza, il sesso o, appunto, la fantascienza in modo completamente libero da qualsiasi vincolo. Racconta storie in modo innovativo e originale, storie per adulti (tutta la serie è assolutamente vietata ai minori) che non devono sottostare a nessuna regola. Consigliatissimo!

È uscito da pochi giorni l'album di Loyle Carner, musicista hip hop inglese 22enne. Il suo disco di esordio "Yesterday’s Gone" è stato candidato al Mercury Prize e il ragazzo è stato definito "il futuro del rap inglese".

Il pezzo con cui vi salutiamo oggi è tratto dal suo ultimo lavoro "Not Waving But Drowning" e si intitola "Angel":


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