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Thebloodyisland

Giudizi Universali


Chi ci legge o ci conosce sa del nostro amore per Charlie Winston.

Chi non ci conosce lo capirà da questo post.

Assomiglierà più a una lettera d’amore che a una recensione ma anche cercando, noi, di difetti, non ne troviamo.

Ma partiamo dall’inizio.

Abbiamo conosciuto Charlie quattro anni fa. A dire la verità una delle due ha regalato all'altra un biglietto per un concerto in un club di Bologna, di un certo Charlie Winston. Chi?????? ma sì, un tale scoperto per caso smanettando su Spotify.

Ci presentiamo quindi al concerto con zero aspettative e a tutt'oggi rimane uno dei più belli mai visti. Un piccolo palco, una piccola band ma un grande Artista!

Concerto da lasciare senza parole ma anche tanta amarezza nel constatare che il pubblico superava a malapena le 50 persone, personale del locale compreso. Noi, allibite, ci chiedevamo come fosse stato possibile.

Passa qualche anno e Charlie esce con un nuovo album “Square1” lanciato dal singolo “The Weekend”. In Italia ovviamente continua a non parlarne nessuno, le radio continuano a passare “La Cintura” o robe anche peggio e, zitto zitto, esce finalmente il programma del nuovo tour “Solo” che toccherà anche l’Italia in un'unica data a Milano, al circolo Serraglio.

Ci diciamo “Bologna è un paesotto, Milano è Milano, vedrai che un circolo lo riempie!” e invece… ci ritroviamo in un locale grande poco più dei nostri due salotti messi assieme e semideserto.

Il concerto ha inizio e Charlie, con la sua solita umiltà scherza sulla poca affluenza ma regala due ore di musica e divertimento come pochi grandissimi davvero sanno fare.

Da solo sul palco suona pianoforte, chitarra, basso, tamburello, fa Bit Box e con una magistrale padronanza della loop station crea basi che band di 12 componenti fanno fatica a tirare fuori.

Ci regala i suoi pezzi più ”famosi” e quelli meno, ci fa ballare, cantare e battere le mani.

Una serata che non vorresti davvero finisse mai. Sei lì con amici (tra cui possiamo tranquillamente aggiungere Charlie che a fine concerto è sceso tra noi a fare autografi, scattare foto e bere birre), sono le due di notte e di andare a letto non ne hai proprio voglia.

Popolare, si sa, non è certo sinonimo di bravura ma vedere un talento di questo livello esibirsi davanti a una cinquantina di persone (metà dei quali francesi, il suo pubblico più vasto) è quantomeno imbarazzante.

Imbarazzo nostro e di questo paese.

Noi ti seguiremo sempre, Charlie, e cercheremo di far conoscere la tua musica.

Ah, last but not least, è anche un gran figo, che non guasta.


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