Oggi parliamo di uno dei più attesi libri di questo autunno.
Un romanzo che si portava dietro altissime aspettative, per le critiche e le ovazioni ricevute.
"Libro dell'anno", "Caso editoriale", "Romanzo innovativo" "Romanzo come non ne avete mai letti".
Questo il genere di commento affiancato alla scrittrice americana Lisa Halliday e al suo romanzo d'esordio, Asimmetria.
Cosa posso dire?
Anche a me è piaciuto moltissimo. Le aspettative, se pur altissime, non sono state disattese. E' a tutti gli effetti un bellissimo libro, scritto da una donna talentuosa; originale e pertanto assolutamente consigliabile.
Certo però non userò tutta questa enfasi per descriverlo. Non dico che potrebbe diventare un classico dei nostri tempi e non ci leggo tutta questa straordinaria innovazione linguistica, come si è letto in numerose recensioni.
Mi pare molto esagerato, ma certamente è uno dei migliori libri letti quest'anno, ed è già una gran cosa. Non mi spingerei oltre.
La trama è molto interessante: si tratta di due storie, completamente diverse e slegate tra loro, indipendenti l'una dall'altra.
Nella prima, Alice, giovane, bella e disinibita, lavora presso una casa editrice e sogna di diventare scrittrice. Incontra, per caso, al parco, Ezra Blazer, noto scrittore, molto più vecchio di lei, molto famoso e vincitore di diversi premi letterari.
Tra loro inizia una relazione d'amore, nonostante i quarantanni che li separano. Ecco, in realtà la trama della prima storia è tutta qui. Il normale svolgimento delle loro storia.
La cosa davvero interessante è che si tratta di una trama autobiografia. In realtà Ezra sarebbe Philip Roth, che ha veramente avuto una storia d'amore con la Halliday quando lei aveva vent'anni e lui sessanta, e questo è anche uno dei motivi per cui, almeno inizialmente, si è parlato tanto di questo libro.
La Halliday ha comunque dimostrato ampiamente di meritare questo successo, al di là del gossip che ovviamente era inevitabile.
Come dicevo, le due storie sono completamente diverse. Infatti nella seconda trama si racconta di Amar, un'economista che vive negli Stati Uniti che ha origini medio orientali. Viene fermato all'aeroporto di Heatrow mentre si trova in transito per un viaggio verso l'Iraq dove si vorrebbe recare per trovare il fratello scomparso.
Lo trattengono per accertamenti, opponendo una fallimentare burocrazia e tra una sala d'attesa e un ufficio immigrazione ci racconta, in prima persona, della sua vita, dei suoi ricordi, delle sue origini, con continui meravigliosi flashback.
"Tra le tante differenze, una era la lingua. Pur non avendo mai saputo l’etimologia che sta dietro a questa piccola, asimmetria, immagino che questa diversità rappresenti secoli di dissidenza culturale e ideologica."
C'è anche una terza breve storia, che è la trascrizione di un programma radiofonico nella quale viene intervistato lo scrittore Ezra Blazer, che sa tanto di omaggio al grande scrittore americano Roth.
Tutto il romanzo è costellato di significati asimmetrici, da cui il titolo.
Gioventù e vecchiaia, Oriente e Occidente, equità e giustizia, realtà e finzione...
Il tutto condito con tanta abilità, grazia e intelligenza. Non vi sfuggirà infatti una gradita sorpresa, che non vi svelerò, e che darà risposte alle inevitabili domande sul senso del libro.
4/5