Mai titolo della rubrica fu più azzeccato.
Si, perché ieri sera nella sua Bologna, a vedere Brunori Sas insieme a noi, c'era anche Samuele Bersani (e non è la prima volta che ci capita di vedere i suoi riccioloni impallare il palco).
Lo dobbiamo dire, anche ieri sera non abbiamo avuto il coraggio di avvicinarlo per un saluto, una foto, una parola...E questo per due motivi fondamentali. Il primo è che non volevamo disturbarlo e il secondo motivo, quello vero, è che tutte le volte che incontriamo un nostro idolo, le uniche parole che ci escono sono "Complimenti", porgendo una mano freddina ed emozionata come farebbe una qualsiasi quindicenne. Quindi abbiamo a malincuore rinunciato, quando bastava dirgli " Ehi, Samu, ma lo sai che ti amiamo alla follia?!? Lo sai che le tue canzoni ci accompagnano da sempre e che addirittura il titolo di un tuo pezzo dà il nome ad una rubrica del nostro blog?!? Cose così, insomma... Invece il nulla, L'inutilità. Come sempre.
Comunque sta di fatto che uno dei nostri cantautori preferiti da sempre era seduto in prima fila ad applaudire uno dei nostri "nuovi" cantautori preferiti.
Perché Dario Brunori o, citando un aneddoto divertente che ha raccontato ieri sera: DARIONE, è proprio bravo e ieri, a parte farci commuovere ed emozionare con i suoi testi ci ha fatto davvero divertire.
Lo spettacolo apre con la proiezione dei tre profili di Brunori: il cervello, il cuore e la pancia. I tre volti di ognuno di noi.
A quale diamo retta nel prendere le nostre decisioni? Forse è sempre una lotta continua tra ragione, sentimento e passione.
Dario porta in scena uno spettacolo unico nel suo genere fatto di musica e argute riflessioni, che si rifà allo stile del teatro-canzone e della stand-up comedy. Si racconta in maniera genuina e verace, citando filosofi e scrittori ma anche sua madre; racconta di quando da bambino si sentiva chiamare dal suo allenatore di calcio "Brunori besciamella", e della sua paura degli squali, anche se di squali poi non ne ha mai visto uno.
Chi si sarebbe aspettato che l'autore di testi così profondi, dai contenuti socialmente impegnati, fosse così sciolto e divertente?
E' stata una sorpresa meravigliosa.
È stato in grado di riempire due ore di spettacolo con monologhi seri ma al contempo divertenti e con musica di altissima qualità.
Uno spettacolo in cui il cantautore calabrese ci ha parlato di sé e soprattutto dell'incertezza del vivere, con momenti intensi ed altri in cui ha saputo prendersi in giro e prendere in giro il pubblico creando forte empatia.
Uno sguardo acuto e cinico ma anche scanzonato sull'Italia e sulle nostre paure e fobie.
Lo abbiamo scoperto in ritardo e solo grazie ad un grande successo ottenuto con il suo ultimo album "A casa tutto bene", ma avremo modo di riascoltare tutta la sua discografia perché siamo già innamorate.