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Thebloodyisland

La grande bellezza


Un nostro amico, ironicamente, ha modificato il nome del nostro blog in "TheWoodyisland".

Ovvio che ci conosce molto bene e l'ha fatto dopo aver visto insieme a noi l'ultimo film di Woody Allen, "Wonder Wheel" (in italiano " La ruota delle meraviglie") e sapendo del nostro amore viscerale e davvero incontrollato per Woody.

Ma cercheremo comunque di essere obiettive, alla fine lo siamo sempre.

E proprio perché conosciamo bene Allen, i suoi capolavori (tra gli ultimi "Basta che funzioni" e "Blue Jasmin") ma anche i suoi scivoloni

(peggior film di sempre "To Rome with love") affrontiamo ogni suo nuovo film con la paura che sia, appunto, uno scivolone ma stavolta no... Woody ce l'ha fatta.

Un film con qualche pecca ma nell'insieme più che riuscito.

Ambientato nella pittoresca Coney Island negli anni 50 (splendidamente ricostruita) dove le vite di quattro personaggi si intrecciano ai piedi della celebre ruota panoramica costruita negli anni venti: quella della repressa, lunatica e malinconica Ginny (una sublime Kate Winslet), ex attrice emotivamente instabile, ora cameriera presso una taverna; di suo marito Humpty (un ben ritrovato Jim Belushi), rozzo manovratore di giostre; del giovane Mickey (Justin Timberlake), un bagnino di bell'aspetto con il sogno di diventare commediografo e della bella e ribelle Carolina (Juno Temple), la figlia che Humpty non vede da 5 anni e che ora è costretta a nascondersi nell'appartamento del padre per sfuggire a un gruppo di spietati gangster che le dà la caccia.

In questo film si riconosce l'Allen scrittore dal primo all'ultimo minuto: nella trama condita di passione e tradimenti, corteggiamenti nervosi e impacciati in puro stile Allen, gangster e biondine svampite, citazioni colte e bambini piromani.

C'è anche il miglior Allen regista, con un'attenzione maniacale alle inquadrature (quasi un esercizio di stile) con momenti a dir poco perfetti. Ad aiutarlo un grandissimo Storaro alla fotografia, talmente incisiva da poter essere considerata la seconda protagonista del film.

Un Allen che è riuscito a dirigere attori fenomenali, muovendoli in maniera millimetrica e perfetta all'interno di ogni inquadratura.

E poi c'è lei, Kate Winslet, in un interpretazione davvero da Oscar, una delle pochissime attrici all'altezza di un ruolo del genere. Noi possiamo anche non aspettare la decisione dell'Academy, il nostro glielo abbiamo già assegnato ieri sera.

Ci resta solo il grande rammarico di non averla sentita in lingua originale...si, perché qui in Italia, in questo paese di mentecatti, al cinema è praticamente impossibile.

Un doppiaggio che ha rischiato di affondare un film. Non sappiamo voi, ma noi della voce urlante di Pannofino ( bravo eh in Boris ma anche basta!) non ne possiamo davvero più.

Un film un po' lento, molto teatrale e sopra le righe, ma del resto Woody Allen è proprio questo, e noi lo amiamo così.

Sicuramente un 7 pieno, ora aspettiamo che Amazon (che ha prodotto e distribuito la pellicola) lo metta disponibile a breve sulla sua piattaforma per vederlo in lingua originale, e allora sarà sicuramente un 8.

Grazie Woody, ci vediamo l'anno prossimo come sempre.

Non fare scherzi.


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