Abbiamo atteso con trepidazione e gasamento l'inizio della quinta stagione di Orange Is The New Black, una delle nostre serie preferite, senza pensare mai, nemmeno per un momento, che avrebbe potuto deluderci. Il dubbio non ci ha minimamente sfiorate.
Ma pur essendo fans dalla prima ora dobbiamo ammettere che la nostra aspettativa è stata oltremodo disattesa.
La delusione è stata cocente e non potrebbe essere altrimenti: le prime quattro stagioni ci avevano esaltate ed eravamo pronte per l'ennesimo binge watching.
Va bene, diciamo che la terza e la quarta stagione forse hanno avuto un piccolo calo fisiologico che ci poteva anche stare, ma questa volta abbiamo fatto una faticaccia per finirla. Ci siamo riuscite, con molta forza di volontà, solo perché si trattava pur sempre di Orange...e una possibilità gliela si doveva dare fino alla fine.
Comprimere in tredici puntate un arco temporale di tre giorni non è facile e infatti la fatica si è fatta sentire.
La noia, come una grande ombra, ci ha invase, fin dalla prima e interminabile puntata. Siamo arrivate alla sesta con le stesse sensazioni. Sbadigli e incredulità. Da metà in poi le cose sono un po' migliorate e il finale ci ha un po' ripagate della fatica iniziale. Ma davvero ci aspettavamo molto molto di più.
Sceneggiatura a tratti imbarazzante e una marea di personaggi, vecchi e nuovi, molti dei quali poco interessanti e abbastanza inutili.
La serie della "rivolta", del "benvenuti al Litchfield 2.0" si è rivelata molto più statica delle precedenti. Scene che si ripetono, che hanno perso il mordente, l'originalità e anche il fascino del politically scorrect che qua sembra si sia perso.
L'idea di partenza è senz'altro originale ma a nostro avviso un pò troppo pretenziosa.
La sesta stagione arriverà probabilmente l'anno prossimo e noi la guarderemo, ovviamente, ma non faremo il conto alla rovescia.
Questa volta no.