Grande, grandissimo concerto.
Mi avevano avvisata..."non riuscirai a restare seduta" e così è stato. I ragazzi di Montepulciano sono in super forma, carichi a mille e ballerecci.
Nonostante lo spostamento della location (pare per problemi burocratici tra organizzatore e gestore Fiere di Reggio Emilia) dal Lime Theatre al Palazzetto dello Sport, mi sono goduta uno spettacolo meraviglioso.
Certo, il teatro avrebbe reso sicuramente meno freddo e inospitale l'ambiente: hanno piazzato il palco al centro del parquet, 4 brutte sedie di plastica di fronte e lasciato la sola curva a portare un pò di calore.
Ma noi amanti del "pessimismo cosmico" (come dice il Bianconi) dei Baustelle, abbiamo superato le avversità e le brutture, e ci siamo subito scaldati con le prime note di "l'amore e la violenza". Nella prima parte del concerto infatti, il gruppo ha riproposto tutto il nuovo album in ordine di tracklist (compresi gli adorabili intermezzi strumentali) mentre nella seconda hanno tirato fuori dal cassetto vecchi pezzi che non suonavano da anni. Tutto in un'atmosfera anni '80, allegra e contagiosa. Si è perfino vista la meravigliosa Rachele esibirsi in simpaticissimi balletti (devo dire molto meno sensuali di quanto la sua voce evocherebbe). Eh no ehh ragazzi, non mi diventerete anche simpatici !!
"Lo sapete, siamo snob, pessimisti e tristi.." dice Francesco dal palco, e invece ieri sera c'è stata aria di festa e nonostante le imposizioni, ad un certo punto la sedia ci è sembrata una costrizione insopportabile. Ci siamo alzati e siamo andati sotto al palco a ballare e cantare con loro.
Giusto per andare sempre contro corrente, dopo averci gasati a mille con "La guerra è finita", hanno smorzato gli entusiasmi proponendo come primo bis, un bell'inedito. Ma si sa, sono strani...
I Baustelle del resto o li ami o li odi. Certo non lasciano indifferenti.
E io li amo. Infinitamente.
Alzi la mano chi pensa che Bianconi non sia il miglior scrittore in circolazione, a parte Antonacci, ovviamente ;)))... (Ok, mi perdonino i suoi fan ma il Biagio è sempre il primo nome che mi viene in mente quando penso al peggio della musica italiana).
Le sue parole sono da ascoltare con attenzione, spesso ermetiche, lo ammetto, ma MAI banali. Una volta entrati nel suo mondo non se ne esce più.
Qui uno dei tanti pezzi che adoro e che ieri sera ci ha deliziato : "Un romantico a Milano".
Godetevelo.
Tanta roba.