Ieri sera siamo state al concerto di Carmen Consoli al teatro delle Celebrazioni di Bologna.
Quando Carmen chiama noi andiamo. E sempre andremo.
Il nostro è un amore profondo, che viene da lontano, una stima indicibile, ispirate fin da ragazzine dalle sue parole e cresciute "fimmene" come dice lei, con quel suo accento siciliano che a noi piace tanto e quel suo femminismo potente, così potente e giusto da coinvolgere da sempre un pubblico maschile costante, non solo femminile.
Questo nuovo tour è più intimista, sicuramente più impegnativo, quasi due ore e mezza di puro acustico.
Lei con le sue chitarre che pizzica e scompiglia, i suoi plettri che lancia al volo passando dall'arpeggio alla pennellata, con una bravura e un'eleganza senza pari. Ad accompagnarla una violinista e una violoncellista. Tre sirene all'interno di una ideale conchiglia proposta dalla scenografa, anche lei donna. Azzeccatissima.
Una scelta coraggiosa ma Carmen, si sa, tiene 'a cazzimma", si può permettere una tournée così, senza un nuovo disco, senza grande promozione, senza passaggi inTV; consapevole di avere allevato e cresciuto un pubblico che la seguirà sempre, perché non ne uscirà mai deluso.
Chiude il concerto da vera signora, da BIG della musica italiana si rivolge a tutti noi così:" spero di essere sempre alla vostra altezza", ringraziandoci per esserci stati e aver creduto in questa nuova avventura. Siamo noi che ti ringraziamo, per tutto quello che ci regali da anni. Ti ringraziamo perché ci regali testi che sono come lame e melodie meravigliose che continuano a farci innamorare.
Noi ci saremo sempre, cara Carmen, anche se non suoni mai, MAI, la nostra canzone preferita " COL NOME GIUSTO".
Noi ti perdoniamo ma se passi di qua, insomma...vedi tu cosa puoi fare.
P.S. ne approfittiamo per riascoltare ECO DI SIRENE, pezzo che dà nome alla tournée, scritto nel lontano 1998 ma purtroppo sempre e ancora attualissimo.